Guida completa alle fondamenta della danza del ventre (video tutorial)
La danza del ventre. Unica, magica, sensuale, selvaggia, antichissima. Un inno – in ogni suo gesto – alla femminilità. Epicentro di terremoti emozionali dai retaggi arcaici, poesia di ventri spogliati, ma mai veramente nudi, se per nudi intendiamo ” esposti “.
Quando una danzatrice svela il suo grembo, non lo serve su piatti d’argento ai famelici occhi di insolenti avventori. No! Ella – spogliandolo – lo esalta di pelle e di pieghe, di onde, meravigliose e morbide onde, vibrazioni, fluidità e scatti.
Più fremono i suoi fianchi gioiosi, più abilmente, la Dama, si trasforma in visione. Accentra, ipnotizza, ingoia stupore e lo restituisce in “Bellezza”.
E’ meno nuda le pancia della danzatrice del ventre, sapessi, che il suo cuore offerto ad ogni istante di musica trasformata in gesto.
Tu la vedi emergere – danzando – tra luccichii, monetine e gioielli, come Dea affiorata da mari mitologici e ne conservi la grazia nei tuoi occhi sorpresi, ma forse non sai quanto ella ti stia dando di sé e non immagini che la Luce che più la fa brillare è solo quella dell’Anima.
Sì.
Lo dico sempre alle mie ragazze: “ avete il potere nell’ombelico e il cuore tra le vene “!
Questo è ciò che fa di una danzatrice, una Danzatrice.
La danza del ventre – o danza orientale – non andrebbe nemmeno spiegata. E’ un’esperienza totale, sciamanica, è una vecchia perennemente giovane che dell’uno aspetto ha la saggezza, del secondo l’avvenenza.
Prima di me, di voi, degli Egizi, degli zingari, di una storia di migrazioni, sacralità, prostituzione, condivisione, pudore e strafottenza, in una radura sperduta del Neolitico illuminato da notti di lune piene e da soli guerrieri trionfanti in cieli azzurrissimi, donne come noi – ma meno costruite di noi – la disegnavano nell’aria, la nostra meravigliosa arte, usando i ventri come calamai e le braccia come leggerissime penne.
Scrivevano la storia in cui oggi sia io che voi abbiamo l’onore di partecipare. E’ la storia di archetipi che ancora ci parlano mentre inconsapevolmente o consapevolmente ci muoviamo danzando con gesti, rituali, tempi e desideri antichissimi ( e saggi ), ma ancora attuali ( e avvenenti ).
Scriverò un articolo solo su questo, ma era necessaria questa premessa ai fini di ciò che sto per dirti.
Danza del ventre. Tecnica o espressione libera?
Espressione libera.
Senza se e senza ma.
Ci vuole, ne ho, ne avrò, rispetto per una tradizione che non ha forse patria, tanto credo fermamente sia stata partorita dalla Terra stessa, né regole.
Nasce libera, tra donne libere, che l’hanno danzata libera e nulla ingabbierà questa colomba dalle ali lattescenti e spiegate.
Pensa!
Ha attraversato i millenni per raggiungerci intatta e miracolosamente unica e con quale arroganza noi, oggi, potremmo negarlo che ” essa basta a se stessa “?!
Allora che senso ha studiare questo video tutorial?
Mentre la danza non è mutata, noi, donne moderne, non siamo più né fragili come foglie, né robuste come radici.
Non siamo più Natura.
Dimmi, ma dimmelo onestamente, mi capiresti se io, oggi, per danzare con te e trasmetterti ciò che conosco, ti chiedessi di seguirmi in una spiaggia isolata e diventare come oceani gonfi di energia cosmica per accompagnare il travaglio di una donna pronta a dare alla luce suo figlio?
Non ti lascio nemmeno il disturbo di smentire.
No!
E non ti ci porterei, se è per questo… 😉
Danza del ventre. La tradizione e la modernità. E’ cambiato il linguaggio
Tornando all’esempio di prima, se io ti chiedessi: ” conosco delle figure di danza del ventre che possiamo danzare con Maria mentre è in travaglio. Sono sicure, codificate e adatte a tutte le epoche gestazionali. Ti va di impararle? ” – vero che prenderesti più seriamente la mia proposta?
( A proposito! Ne ho parlato qui – se la danza del ventre in gravidanza è un argomento che ti interessa ).
Le movenze sono le stesse, ma se ti parlassi di oceano ( e bla bla bla ), ti suonerebbe ridicolo ciò che affermo. Purtroppo è ridicolo – in realtà – che non riconosciamo più nella Natura un linguaggio universale. Ma ciò esula dal nostro argomento…
Siamo noi maestre e maestri di danza del ventre a dover trovare il giusto canale per connetterci a te e non viceversa. Tu non devi sforzarti di capirci, ma capendoci, imparerai poi, magicamente, il linguaggio delle donne antiche scritto in codice anche nel tuo ventre
Ed è per questo che, prima di lasciarci andare, studiare la tecnica per noi moderni occidentali, è fondamentale.
La piantina a testa in giù
Per me essere qui, è come trovarmi in un mondo capovolto, dove anche i miei allievi hanno radici lontane dalle mie, ma sono con la testa, o le lussureggianti foglioline, vicinissimi a me.
Ci incontriamo a metà strada con la mente, prima che non tutto il resto.
Ma io sono un’insegnante e devo escogitare il modo per nutrire la terra di queste meravigliose piantine per farle diventare ancora più rigogliose.
Allora ci parlo.
Le guido.
Fai così, fai cosà. Versa l’acqua. Attenta a non esagerare. Attenta a non metterne troppo poca. Non farlo nelle ore più calde, e così via!
Poi scatta qualcosa.
Quella piantina – saresti tu, in realtà – diventa così grande e forte da non temere più nulla ed i miei rami, i suoi, i nostri frutti si aggrovigliano in un abbraccio, il primo e l’ultimo, in quel mondo di mezzo, dove ora per snodarci inizia la danza.
Quella vera.
Quella antica.
Dove io non servo più e – se mi scosto – la mia testa smette di coprire il terreno che nutre le mie radici. E la “sua” storia si fa spazio dentro te che sei la piantina di questa metafora.
Impara la danza del ventre col linguaggio che conosci, poi disimpara tutto e vola!
Quello che ho elaborato io è un Metodo che ti aiuti ad innaffiare le tue radici, visto che per ora non riesci a sentire la Voce dei tuoi ricordi più profondi.
L’ho ideato per aiutare le maestre ad insegnare in classe con successo. Dove il successo non lo riconosco nel virtuosismo, ma nella consapevolezza di ciò che si sta studiando.
E’ tecnica pura, schematica, codificata e chiara. Niente orpelli o contorni. Solo essenzialità e concretezza. Da mente a mente. Da corpo a corpo. Da cuore a cuore. E poi farai tu ciò che è giusto per te.
Per danzare veramente bisogna essere sgomberi, ma, per essere vuoti senza paura, bisogna riempirsi di qualcosa che ci prepari alla vera Libertà.
Danza del ventre. Lezione 1 : le fondamenta.
Abbiamo parlato fino ad ora di linguaggio. In questa lezione preliminare ho raccolto tutto il glossario tecnico che utilizzo in classe perché quando mi relaziono con gli allievi comprendano facilmente ciò che dico.
Da quando insegno, ho iniziato nei primi anni 2000, mi sono accorta – a mano a mano che la mia esperienza aumentava parallelamente alla mia osservazione, che i risultati migliori e più immediati si ottengono costruendo meticolosamente la base. Una volta che questa è solida, sarà lo stesso allievo a contribuire alla sua intima edificazione, raggiungendo il meglio possibile per sé.
Se ti spiego che esistono la A la C e la S, scrivere CASA sarà una passeggiata.
La fatica la farai prima ad impugnare la penna, tratteggiare linee, essere precisa, eccetera eccetera. Questo vuole dire che per tutta la vita dovrai scrivere “casa”?
No!
Questo vuol dire che ti dono 21 lettere ed i segreti per gestirle. Ricordati che sono la cosa più preziosa che possa regalarti…
Se diventerai una scrittrice di successo o ti serviranno per fare la lista della spesa, in ogni caso, il tempo speso insieme sarà stato utile e bellissimo.
Buona visione e buon lavoro!
Shamsa
Silvana
Ciao ho visto i tuoi video su YouTube ed come località è apparso Busto Arsizio volevo sapere se insegni anche in qualche scuola grazie a presto
Shamsa
Buongiorno Silvana,
insegno alla Scuola RAGGI D’ORIENTE di Busto Arsizio (www.raggioriente.it).
Un saluto
Shamsa